Tabloid
Ricordi Italiani
Speciale Registi
  Milos Forman
  Roman Polanski
  Martin Scorsese
  Quentin Tarantino
  Brian De Palma
  Ingmar Bergman
  Nikita Michalkov
  Andrej Michalkov Koncalovskij
  Luc Besson
  Ridley Scott
  Ken Loach
  Steven Spielberg
  Francis Ford Coppola
  Robert J.Flaherty
  Manuel De Oliveira
  Stanley Donen
  Charlie Chaplin
  Kitano Takeshi
  George Lucas
  Ozu Yasujiro
  Alexander Sokurov
  Luis Bunuel
  Emir Kusturica
  Michael Cimino
  Dalmer Daves
  Zhang Yimou
  Douglas Sirk
  George Romero
  David Linch
  Tanaka Noburo
  Warner Herzog
  Nicholas Ray
  Andrew McLain
  Marguerite Duras
  John Cassavetes
  Peter Weir
  Fratelli Lumiére
  Danny de Vito
  Theo Anghelopoulos
  Clit Eastwood
  Jim Sheridan
  Oshii Mamoru
  Anthony Mann
  Tsai Ming-Liang
  Tsui Ark
  Mira Nair
  Peter Ustinov
  Buster Keaton
  Walt Disney
  Robert Bresson
  John Boorman
  Spike Lee
  Alejandro Amenàbar
  Dalmer Daves
  Robert De Niro
  Emir Kusturica
  Luis Sepulveda
  Steve Soderbergh
Cineteca di Bologna
Ricordi Americani
Filosofia e Letteratura
I Nostri Maestri
Bellezza in Musica
Poesia
Registi Italiani
Top 10 della regia
Non solo Opera
Fotogallery
Brian De Palma
Brian De Palma, nasce a Newark, New Jersey, il 19, (altri dicono l’11), settembre del 1940, da un'agiata famiglia di origine italiana, trascorrendo poi la giovinezza a Philadelphia, dove si era trasferitoall’età di 5 anni, il padre è un chirurgo ortopedico, il fratello maggiore, Bruce, studioso di fisica e la madre un'aspirante cantante lirica mai arrivata al successo a cui ha sempre aspirato, per poter seguire la famiglia, infine l'altro fratello maggiore, Bart, è appassionato di pittura.
L'adolescenza è quindi tutta piena di musica, pittura, ospedali e di letture di manuali tecnici e libri di fantascienza che lo portano presto a cimentarsi in prima persona nella stesura di qualche studio scientifico.
Al liceo viene considerato un piccolo mago della scienza, infatti si appassiona all' elettronica e per la meccanica interna di qualsiasi tipo di oggetto, passione che più tardi si manifesterà anche in personaggi di suoi famosi film come “Vestito per uccidere” o “Blow Out”.
A 17 anni il futuro regista ha già vinto premi di qualsiasi tipo nel campo scientifico e ancora non ha sviluppato alcun interesse per qualsiasi tipo di arte e soprattutto per il cinema.
Il colpo decisivo però avviene nel1958 quando si iscrive alla Columbia University di New York dove scopre il mondo dello spettacolo, cimentandosi inizialmente con il teatro e, più tardi, aver speso i suoi risparmi per una Bolex da 16mm di seconda mano si dedica completamente al cinema sperimentale realizzando dei cortometraggi dal titolo “Icarus” del 1960 e “660124, The story of an IBM Card” del 1961, sino ad arrivare al suo primo capolavoro che è “Wotan’s Wake” del 1962 che fa razzia completa di tutti i premi che si possono immaginare attribuiti ad un cortometraggio.
Grazie a questo insperato successo, riesce ad ottenere una borsa di studio MCA presso Sarah Lawrence College di Bronxville, sempre a New York, dove, con una certa riluttanza decide di abbandonare definitivamente qualsiasi tipo di studio scientifico per battere una strada che è ancora incerta, seguendo le lezioni di cinema.
Ovviamente in famiglia , questa è una scelta che non può non essere accolta che con freddezza, dando adito ad un dissidio famigliare che culminerà con la sospensione del finanziamento degli studi.
Questo però non scoraggia Brian, tanto che arriva a conoscere la figura che è stata più fondamentale di ogni altra nella sua formazione, Wilford Leach, famoso a Broadway per la regia di "The Pirates of Penzance", che da subito, intuendo le sue enormi potenzialità creative, lo prende con se aiutandolo, dandogli dei consigli utili per chi vuole veramente diventare grande in questo lavoro come il rapporto con gli attori, la trouppe, la scrittura, la scenografia.
Ed in questo contesto, in cui si parla e si fa solo cinema, arriva anche l'esordio vero e proprio, il primo lungometraggio dal titolo “Oggi sposi”, girato tra l'estate del 1963 e il 1966, trovando una piccola distribuzione sono nel 1969, grazie per altro al successo ottenuto da “Ciao America!”. Arrivato ormai alla laurea, De Palma si dedica al documentario su commissione e realizza così “Bridge that gap” del 1965, “Show me a strong town and I’ll show you a strong bank” del 1966 gettandosi poi di nuovo nel cinema vero e proprio.
L'università è utile però anche per alcune conoscenze importanti come Francis Ford Coppola, che non considererà mai però uno del gruppo, di cui invece fanno parte Martin Scorsese, Steven Spielberg e George Lucas, coloro cioè, che hanno cambiato il modo di fare cinema in America e all’estero.
Con loro sembra che non si sia mai perso di vista, agli inizi useranno addirittura gli stessi attori, le stesse persone nella trouppe, realizzando quasi una serie di film come compagni, più che come registi.
“Murder a la mod” segna il ritorno di De Palma al cinema, filmato a bassissimo costo nel 1967 ispirato al capolavoro di Kurosawa "Rashomon" a cui fa seguito il già citato “Ciao America!”, che viene giustamente premiata con l'Orso d’Argento al festival di Berlino nel 1969 e 2”Dionysus in 69”, ispirato direttamente alla tragedia "Le Baccanti" di Euripide, quest’ultimo segna anche l’inizio di un modo di fare cinema più personale, con invenzioni tecniche e scelte registiche che potrebbero definirsi bizzare, come l’uso in ogni sequenza dello Split Screen, come in questo caso.
Dopo una specie di seguito di “Ciao America!” come ”Hi, Mom!” del 1970, realizza uno strano, quanto sfortunato, film d’impostazione comica “Impara a conoscere il tuo coniglio” del 1971, che raperò il merito di portare De Palma più vicino alle porte di Hollywood.
Prosegue ininterrottamente, girando “Le due sorelle” del 1972 e “Complesso di colpa” nel 1976, dove la critica pensa di trovarsi di fronte ad un nuovo Hitchcock, a cui però odia essere paragonato.
Tanto che nel 1974 filma una versione personalissima e psichedelica de “Il fantasma del palcoscenico”, una specie di opera rock che conquista il primo premio al Festival del Cinema Fantastico di Avoriaz.
Finalmente anche il successo si fa sentire con la suo nuova pellicola, “Carrie – Lo sguardo di Satana” del 1976, che nel tempo diventa un cult per tutti i fan dell’Horror (danon perdere la scena finale al ballo), e sull’onda del successo riesce a realizzare un altro film fanta-thriller “Fury”, che vanta nel cast anhe il futuro regista John Cassavetes e Kirk Douglas.
Torna momentaneamente a casa ed ai ricordi del passato, realizzando “Home movies – Vizietti familiari” nel 1979, dove l’impronta autobiografica è fortemente presente, ma i ricordi non sono per il presente, infatti tiene la sua prima lezione sulla cattedra del maestro con lo splendido thriller “Vestito per uccidere” del 1980.
Altro straziante cult è “Blow Out” del 1981, con un John Travolta in forma smagliante, e un paio di anni dopo è la volta di “Scarface” un gangster-movie di violenza inaudita su sceneggiatura di Oliver Stone, che riprende a tratti la storia del suo omonimo di almeno 40 anni prima di Howard Hawks.
Alcuni sono incerti ormai nel decidere quale è il suo film migliore, data la qualità sempre crescente delle sue pellicole, molti dicono sia “Omicidio a luci rosse” del 1984, che costituisce a tutt'oggi la sintesi più perfetta della sua poetica, altri il successivo “Cadaveri e compari” del 1986.
Sicuramente uno dei più belli e discussi rimane però “The untouchables – Gli intoccabili”, un film di forte impatto visivo e spettacolare con un cast di stelle come Kevin Kostner, Sean Connery e Andy Garcia.
Arriva un altro genere nel 1990 ad inserirsi nella sua ormai lunga filmografia, “Vittime di guerra” segna infatti l’entrata a pieno del regista nel war-movie, con musiche di Ennio Morricone, anche se la critica lo bolla come troppo retorico e pretenzioso, rimane il film a cui il regista è tutt’oggi più affezionato.
Come una macchina di cinema, adatta per lo schermo il best-seller di Tom Wolfe “Il falò elle vanità”, con esito più che soddisfacente, arriva sino al festival del cinema di Venezia, riuscendo a presentare in concorso nel 1992 “Doppia personalità” ed infine con “Carlito’s way”, del 1993, passa alla storia ed entra nel mito del cinema.
Questo film viene così apprezzato che per volontà dell’attore Tom Cruise, De Palma, viene chiamato a dirigere “Mission: impossibile” nel 1996, film destinato a dividere inesorabilmente critica e pubblico, chi lo accusa di lentezza, altri che lo osannano come capolavoro, altri ancora che non sanno neppure decidere se il film sia bello oppure no, certo che la grande fuga finale è girata con una maestria senza pari.
I prossimi film sono, come il precedente, destinati a spaccare il mondo della critica in opposte fazioni, è così che esce “Omicidio in diretta”, con Nicholas Cage e Gary Sinise, un thriller che molti definiscono eccezionale, che pure il pubblico però a poco capito, mentre nel 1999 De Palma gira un’esaltazione della cultura New Age, filmando per la Disney “Mission to Mars”.
Torna a girare però da par suo, senza dover aprire troppe polemiche, con “Femme fatale” nuovo thriller con Antonio Banderas, nel 2002.

La sua filmografia:

Black Dahlia, The (2005) (Pre - Produzione)
Toyer (2004) (Pre produzione)
Femme Fatale (2002)
Mission to Mars (2000)
Snake Eyes - Omicidio in diretta (1998) Mission: Impossible (1996)
Carlito's Way (1993)
Raising Cain (1992)
The Bonfire of the Vanities - La fiera delle vanità(1990)
Bruce Springsteen: Video Anthology 1978-1988 (1989) (clip "Dancing in the Dark")
Casualties of War - Vittime di Guerra (1989)
The Untouchables - Gli Intoccabili (1987)
Wise Guys (1986)
Body Double (1984)
Scarface (1983)
Blow Out (1981)
Dressed to Kill - Vestito per uccidere (1980)
Home Movies (1979)
Fury (1978)
Carrie - Lo Sguardo di Satana (1976)
Obsession (1976)
Phantom of the Paradise - Il fantasam del palcoscenico (1974)
Sisters (1973)
Get to Know Your Rabbit (1972)
Hi, Mom! (1970)
Dionysus (1970)
Wedding Party, The (1969)
Greetings (1968)
Murder à la Mod (1968)
Responsive Eye, The (1966)
Show Me a Strong Town and I'll Show You a Strong Bank (1966)
Bridge That Gap (1965)
Jennifer (1964)
Woton's Wake (1962)
660124: The Story of an IBM Card (1961)
Icarus (1960)