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Si riapre il cinema sotto le stelle di Bologna, e riapre in grande stile dedicando la prima serata ad un capolavoro perduto, affascinante come tutte le cose abbozzate dai grandi geni e per questo rivelatrici della loro intima personalità multiforme.
Indubbiamente "Destino" di Salvator Dalì fa parte di questo tipo di lavori, la storia infatti narra di un progetto abortito per problemi economici che desideravano realizzare sia il grande pittore catalano che niente meno che Walt Disney, gli storyboard e i disegni realizzati dal maestro ci danno tutta la magia e l’estro delle sue pitture originali con orologi, telefoni e tutto l’armamentario immaginifico a cui siamo ormai vezzi da molti anni.
Ma il tributo al suo genio non finisce qui e continua con altri due capolavori, portati a termine questa volta, nati dalla mente sua e di Luis Bunuel, Un Chien Andalou e L’Age d’Or, rispettivamente del 1929 e del 1930 che certo non hanno bisogno di commenti.

Non finiscono le sorprese però sugli orologi e gli occhi di Dalì, infatti proseguiamo nel lungo mese cinematografico della cineteca con una serata dedicata all’ottimo film di Peter Weir, Master and Commander, ben condito da un ricco piatto di pietanze italiane come il meraviglioso La Battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo ed il capolavoro assoluto della prima carriera di Visconti, Il Gattopardo.
Verremo deliziati anche da lavori di alto livello come quello di Polanski, Il Pianista, e potremo trovare godimento dei nostri sensi visivi riammirando le copie restaurate, ovviamente versione severamente originale, di lavori immortali quali Fronte del Porto di Elia Kazan e lo shakespeariano L’Uomo di Laramie.
Ovviamente le sorprese che la cineteca ci riserva sono bel lungi dal risparmiarci e diventa quindi obbligatorio per chiunque ami il cinema italiano, non perdere prelibatezze quali Io la conoscevo bene di Pietrangeli o Paol, Mick e gli altri di Loach, senza dimenticarsi Risate di Gioia di Mario Monicelli, ma per ogni persona che non riuscirà a tenere botta a queste immense golosità, ecco che la cineteca corre in immediato soccorso, scuotendolo e cullandolo con le note dei Beatles e di quel loro capolavoro visionario che Yellow Submarine, di recente presentato restaurato anche a Cannes ’04.
Oppure se è di gusti forti e vuole fare un tuffo nel mito più vero ecco l’imperdibile Woodstock rivivere sugli schermi, nei nostri occhi e nei nostri cuori, in buona compagnia dell’omaggio, toccante e liberatorio, di Martin Scorsese, L’ultimo Valzer (vedi anche Panamericana, - Speciale registi)