Forse il regista che più di qualunque altro ha influenzato l’immaginario comune occidentale Stanley Kubrick è considerato da molti come colui che ha impersonificato le paure e le angosce dell’era contemporanea, regalandoci una serie ininterrotta di capolavori beatificati a priori, mesi prima della loro uscita.
Kubrick nasce il 26 Luglio del 1928 a New York, nel Bronx, da famiglia di origini ebree provenienti dall’Austria.
Darà i primi segni della sua passione quando il padre gli regala la sua prima macchina fotografica semi-professionale che lo porterà a sviluppare una passione quasi fanatica per lo scatto perfetto, infatti il giovane Kubrick, che odia la scuola ed è insofferente alle regole, è capace di rimanere per ore e ore ad aspettare la luce giusta per uno scatto e, più tardi, troverà il modo di andare in giro tutto il giorno scattando foto alla gente per strada e ritraendo i fatti comuni, è così che trova lavoro presso la rivista ''LOOK'', che ci permette, grazie ad una recente pubblicazione, di vedere gli anni immediatamente dopo la fine del secondo conflitto mondiale attraverso l’occhio scevro da ogni vezzo di Kubrick.
Il 1945, segna il primo, fallimentare, matrimonio, appena diciottenne, infatti, si sposa con Toba Metz, (la seconda, altrettanto fallimentare sarà, nel 1954, Ruth Sabotka ed infine nel 1958 Christiane Harlan, di cui parleremo in seguito).
Il suo esordio con la macchina da presa è all’insegna del documentario, il primo “Day of the Fight” è la ricostruzione di una giornata tipo di un noto campione dei pesi medi americano, ed è in questo, più che negli altri cortometraggi, che si vede tutta l’arte e la passione del regista per la fotografia, arte maturata e accresciuta lavorando per oltre 10 anni al “Look”, il secondo, meno convincente è “Flying Padre”, sulle avventure di un pastore che per accudire la propria diocesi si deve spostare con l’aereo, fanno seguito una serie di documentari che il regista stesso disconosce e di cui solo in un caso se ne ha notizia, “The Seafers – I Marinai”, ma nulla si può dire dato che pochissimi hanno avuto la ventura di visionarlo.
Dopo questi Kubrick decide che è arrivato il momento di cambiare genere e di dedicarsi finalmente al documentario, ''Fear and desire'' del 1951, è un film di guerra votato al surrealismo, in cui i protagonisti scoprono che il nemico non è altri che loro stessi, solo che il film, prima mal distribuito e poi ripudiato e fatto ritirare dal regista stesso è un altro esempio di film di cui non si può parlare compiutamente, certo è che si possono trovare alcuni dei temi fondamentali che saranno cari al regista del futuro.
Con il secondo film la qualità, comunque, è già di alto livello, la storia, l’unica scritta interamente dal regista, ripercorre il suo cortometraggio d’esordio, narrando ancora una volta la vita di un pugile, ''Il bacio dell'assassino'' del 1955, è un noir completo, anche se breve e sicuramente la scena all’interno del ripostigli di manichini è da antologia e degna di essere ricordata, ma il capolavoro arriva con il successivo, ''Rapina a mano armata'' del 1956, in cui partecipa anche Starling Heyden, vera e propria macchina cinematografica, ritmo serrato e storia raccontata in maniera acronologica, il tutto parte e finisce con una corsa, vera, di cavalli e la mano del grande regista è già tutta presente.
Il secondo capolavoro, e quello che gli darà maggiore notorietà anche in occidente, è il film antimilitarista ''Orizzonti di gloria'' del 1957, voluto e prodotto da Kirk Douglas, storia commovente e straziante sulla prima guerra mondiale che fa epoca per le sue lunge carrellate, per la camminata finale dei protagonisti verso la morte, sembra che Kubrick, per andar in contro al pubblico, volesse far finire tutto con un rombo di automobile ed il colonnello che graziava tutti, ma all’ultimo momento, lo stesso Douglas, sbattendo la porta del camerino di Kubrick abbia detto “Cos’è questa merda! Se volevo un film commerciale non avrei certo chiamato te!”, ed a questo punto si è lasciata la soluzione tragica e sicuramente la più efficace, da notarsi che in Francia è stato proibito fino al 1976 per la forte critica alla condotta della guerra da parte francese.
Ultima cosa, sul set incontra e s’innamora di Christiane Harlan, figlia di quel Veit harlan che fu accusato di crimini contro l’umanità per il film di propaganda nazista “Suss l’ebreo”, poi scagionato, da cui avrà due figlie Anja e Vivian, lei sarà la sua ultima moglie poiché gli starà accanto per il resto della vita.
Arriviamo ad alcuni anni dopo e sarà lo stesso Douglas, insoddisfatto del lavoro di Anthony Mann, a ricordarsi di quel giovane e talentuoso regista che l’aveva diretto alcuni anni prima, sicuro che con lui andrà meglio lo chiama per ''Spartacus'', l’unico film su commissione del regista, si può dire che sia un unicum in tutti i sensi, prima di tutto è un film ad alto tasso spettacolare, con grandi ricostruzioni e scene di massa, ma non è solo questo, la sceneggiatura di Dal ton Trumbo ne fa un film molto politico, siamo appena usciti dal Maccartismo di cui Trumbo è stata vittima, inoltre si avvale di un folto cast di stelle come, oltre Douglas, ci sono il grande attore Laurence Olivier, Peter Ustinov, Tony Curtis e Jean Simmons ed è l’unico film ad ottenere consensi abbastanza unanimi negli Stati Uniti, portandogli ben 4 oscar ed un infinita popolarità.
Nonostante Kubrick si disse più colte insoddisfatto di questo lavoro a causa delle numerose pressioni ricevute dalla produzione, lo stesso Douglas, non si può non ammettere che è grazie a questo lavoro che il regista ha potuto poi essere padrone assoluto sui suoi soggetti.
Il prossimo film è, come spesso si vede nella storia del cinema, un film “piccolo”, tratto, come tutti gli altri film, da un romanzo di successo che destò parecchio scandalo nell’America perbenista, quella “Lolita” di Vladimir Nabokov che portò in maniera sempre più presente il problema del sesso tra i giovani, il film è del 1962 e sancisce definitivamente la completa rottura con le Major Hollywoodiane, Kubrick infatti si trasferisce in Inghilterra per girare il film e decide che non si muoverà più dall’Europa.
Il film a cui partecipano un grande James Mason ed una grandissima Shirley Winters ed un camaleontico Peter Sellers, è una grandissima pellicola in cui il tema dell’ossessione erotica viene sviscerata in ogni sua piega, indimenticabile la scena della camera da letto dopo la morte della Winters.
Ma i temi in Kubrick sono destinati a rincorrersi ed a specchiarsi continuamente, rivelando visioni sempre diverse, un po’ come accade in Shakespeare, ed è merito proprio solo dei capolavori.
L’anno dopo gira un altro film antimilitarista e satira estrema alla politica in cui Peter Sellers è assoluto protagonista sdoppiato in tre ruoli, il presidente degli Stati Uniti, il Dottor Stranamore e un generale inglese, il film è “Il dottor Stranamore ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba”.
È considerato da molti come il film più divertente, caso unico nella filmografia del regista, mai realizzato sulla bomba atomica, in pratico quasi tutte le scene sono entrate nell’immaginario comune come il texano che scende a cavallo di una gigantesca bomba H, oppure i dialoghi assolutamente esilaranti tra il presidente degli Stati Uniti e, a turno, il colonnello Terjison e il premier Russo, oppure i farneticanti discorsi di un generale di una basa, ancora Starling Heyden.
Il film, candidato all’oscar, ottenne da parte dei critici statunitensi parecchi insulti, mentre in Europa veniva salutato come l’ennesimo capolavoro del regista.
L’incomprensione tra il regista e gli attori si fa acuto con un film che non fu mai realizzato da Kubrick, “I due volti della vendetta”, film western fiume, realizzato da Marlon Brando, la sua unica regia, che ottenne un sonoro fiasco all’uscita, ma merita oggi, alla luce anche di una sceneggiatura scritta da Stanley ma non accreditato, un riscoperta ed una rivalutazione, fatto è sicuro che risulta uno dei film western più bizzarri della storia.
L’assoluto capolavoro della sua carriera giunge nel 1968, considerato, insieme a “Quarto Potere” il più bel film del 20° secolo, ''2001 odissea nello spazio”, esso è ben paragonabile al film di Welles poiché rivoluziona completamente il modo di fare cinema, una sorta di spartiacque, in cui chiunque, dopo di lui, è costretto a confrontarsi con questo monumento, per quanto le riprese siano durate relativamente poco, il montaggio e gli effetti speciali rivoluzionari, richiesero al regista una lavorazione di oltre 2 anni.
Il film è un successo mondiale, come mai era capitato a Kubrick, dopo questo film diventa il vero Re Mida del cinema, la sua figura è indissolubilmente associata a questo film e il successo, per lui inaspettato, lo porta ad allontanarsi sempre di più dal mondo dei mass-media.
Da ricordarsi soprattutto il viaggio dentro l’occhio di Bowman, alla fine del film, che invece di entrare all’interno dell’atmosfera di Giove entra all’interno di se stesso e rinasce come bambino delle stelle.
Sull’onda di questo film verranno poi girati due sequel da evitarsi assolutamente per chi non voglia avere travasi di bile.
Pochi anni dopo, nel 1971, esce l’altro capolavoro della sua carriera, film maledetto ed odiato o amato senza mezzi termini “Arancia meccanica”', con l’unica interpretazione veramente grande di Malcom MacDowell, vietato in patria e per molto tempo difficile da vedere in molti paesi, è un film che precorre i tempi di almeno vent’anni, ritraendo allora ciò che osserviamo oggi, colpiscono in special modo l’utilizzo delle musiche, Beethoven e Rossini soprattutto, che danno un vero e proprio colpo nello stomaco allo spettatore.
Il regista, che ammira e apprezza soprattutto Eisenstein, Ophuls, Kazan, Chaplin, ma che non si rifà a nessuno, ci getta in un vero incubo ad occhi aperti ed è per questo che le autorità hanno mal pensato di vietarlo per molti anni, oggi è comunque tornato visibile un po’ ovunque, tranne che in Inghilterra
Sembra incredibile che dopo questo apologo della violenza, Kubrick riesca nel 1975 a dirigere forse il più bell’affresco storico sulla vita del ‘700, “Barry Lyndon”.
Per questo film vengono inventate nuove tecniche di riprese, utilizzando delle speciali lenti NASA per la ripresa delle luci naturali, le riprese iniziate in Irlanda e poi boicottate dall’IRA, vengono trasferite in Inghilterra, ed i costumi, premiati giustamente con l’©Oscar, sono stati completamente cuciti sul luogo.
Le lunghe soste tra un film e l’altro sono ben presenti da questo film, infatti aspettiamo ben cinque anni dopo per vedere un altro incubo, “Shining”, film labirintico e psicologico in cui Jack Nicholson la fa da padrone, messo a dura prova con la ripetizione di un ciak anche 90 volte.
È sicuramente il film più sfortunato del regista, soprattutto per le catastrofi come il fuoco che ha devastato l’intero set, distruggendo gran parte dell’albergo, completamente ricostruito, o le insicurezze della protagonista femminile che si sentiva in perenne nervosismo, quest’ultimo si nota in maniera molto efficace dalle riprese.
Di questa pellicola c’è anche un documentario, girato dalla figlia di Kubrick, che ne riprende i lunghi e faticosi periodi di lavorazione, in ultimo, Stephen King, da cui è stato tratto il racconto, si sentì tradito dalla visione del regista ed alcuni anni dopo diede per lo schermo una nuova versione, rivista e corretta che nulla ha a che spartire con questo film.
Padrone del final-cut, i prossimi film, due, saranno dilatatissimi nel tempo, ma il risultato ben ripaga l’attesa, “'Full Metal Jacket” del 1987 è uno sconvolgente ritratto della guerra in Vietnam, storia divisa in due capitoli, l’addestramento, con un vero sergente istruttore dei Marines, e la guerra, lo spettatore viene condotto in un mondo senza umanità o pietà ed il tutto culmina con l’uccisione spietata di un cecchino-bambina vietnamita a cui fa capo la canzone “Topolin Topolin” a ricordare l’innocenza perduta dei protagonisti.
Poi più nulla, sino al 1999, “Eyes Wide Shut”, esce come un fulmine a ciel sereno, postumo, poiché il regista viene stroncato per cause naturali, prima di dare il suo assenso finale al montaggio, rimane comunque un assoluto capolavoro, ammaliante da tanto che è perfetto in ogni suo particolare ed anche la scelta di una vera coppia in crisi come la Kidman e Cruise, sconvolge abbastanza.
Insomma un film per palati raffinatissimi, che non smetterà mai di soggiogare con la sua bellezza.
Muore il 7 Marzo 1999 a Harpeden nello Hertfordshire vicino a Londra per cause naturali alle 4 del mattino.
La Warner Bross decide di far uscire il suo ultimo film dopo molte discussioni, avendo comunque avuto il parere positivo da parte del regista pochi giorni prima che morisse, lo stesso Cruise ammette di aver ricevuto una telefonata di Kubrick pochi giorni prima di morire, che gli professava la sua felicità verso il progetto finito e per quanto molti affermino che qualcosa da rifinire ci sarebbe stato ancora, non si può dar credito a queste voci, dato che i film di Stanley Kubrick sono sempre stati soggetti a queste critiche, quindi la portata di quest’ultimo lavoro lo potremo decidere solo dopo molti anni dalla sua uscita.
Ultima nota la voglio spendere per due progetti che non furono mai realizzati ma che il regista aveva da tempo accarezzato, il primo è il “Napoleon”, di cui recentemente è stata stampata la sceneggiatura, completamente scritta, ma mai realizzata per problemi produttivi, il regista infatti ripiega su una sorta di alter ego del suo eroe trasformandolo in Barry Lyndon.
Il secondo, portato a termine con risultati alterni è “A.I. – Artificial Intelligence” di Steven Spielberg, che si definisce il suo più accanito ammiratore.
Il film ha sicuramente un vago retrogusto Kubrickiano, se non fosse per l’apparizione degli alieni come Deus ex machina, e sicuramente ha molti pregi, ma per chi ha amato il cinema di Kubrick, tutto questo non può che essere una velleità di chi si crede ma non è Kubrick, il più grande regista che il cinema d’occidente abbia mai avuto.
La sua filmografia è:
Eyes Wide Shut (1999)
Full Metal Jacket (1987)
Shining, The (1980)
Barry Lyndon (1975)
A Clockwork Orange - Arancia Meccanica (1971)
2001: A Space Odyssey - 2001 Odissea nello spazio (1968)
Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb (1964)
Lolita (1962)
Spartacus (1960)
Paths of Glory - Orizzonti di gloria (1957)
The Killing - Rapina a mano armata (1956)
Killer's Kiss - Il Bacio dell'assassino (1955)
Fear and Desire (1953)
The Seafarers (1953)
Flying Padre (1951)
Day of the Fight (1951)
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